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Channel: Rapina – Gazzettino online | Notizie, cronaca, politica, attualità di Catania, Messina e province
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Anziano picchiato per una rapina muore dopo sei mesi di coma

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E’ morto Vincenzo Rizzo, il pensionato 70enne di Grammichele in coma dal 4 dicembre 2016 dopo essere stato selvaggiamente picchiato da due giovani che volevano dei soldi, che l’uomo non aveva (clicca e leggi Sequestrano e picchiano anziano per rapinarlo. Arrestati i due giovani autori VIDEO).

Il decesso sarebbe avvenuto per i postumi di gravi traumi alla testa nell’ospedale Piemonte di Messina, dove era ricoverato. Per l’aggressione sono indagati, dopo essere stati individuati anche grazie ai filmati di alcune telecamere, Gianpaolo Di Stefano, 23 anni, e Agrippino Leandro Strano, 24, entrambi di Grammichele. La loro posizione è al vaglio della Procura di Caltagirone.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, il 70enne, in giro per Grammichele di notte perché insonne, fu bloccato dai due che, secondo l’accusa, gli chiesero soldi e poi, al diniego dell’anziano, che non ne aveva, l’avrebbero costretto ad accompagnarli nella sua abitazione. La mancanza di denaro anche in casa, ritengono i militari dell’Arma, avrebbe fatto scattare l’aggressione che lo ha ferito mortalmente.

 

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Mascali, rapinatore giarrese ai domiciliari dopo avere violato l’obbligo di dimora

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Avrebbe continuato a violare la misura dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza. I carabinieri avevano relazionato all’autorità giudiziaria annotando le svariate violazione compiute da un 23enne di Giarre, arrestato il 5 maggio scorso nell’ambito di una indagine sul furto di valori bollati e tabacchi in una rivendita di Mascali.

In quella circostanza tre banditi armati di mazza avevano scardinato la saracinesca di un tabacchino di via Roma a Mascali. I tre introdottisi nel locale hanno avevano fatto razzia dei materiali in vendita, per poi fuggire rapidamente dopo che l’antifurto del negozio si era attivato.

I tre malviventi si erano dati alla fuga a bordo di un’auto per essere poi intercettati da una gazzella dei carabinieri che, dopo un concitato inseguimento, è riuscita a bloccare l’auto e ad arrestare uno dei tre componenti della banda, un 23enne di Giarre, già noto alle forze dell’ordine, con precedenti di polizia, per il quale l’autorità giudiziaria che aveva successivamente disposto la scarcerazione con l’obbligo di dimora a Giarre e di permanere in casa dalle 22 alle 7 del mattino, sulla scorta della relazione dei carabinieri, ha inasprito la misura, disponendo a carico del giovane gli arresti domiciliari .

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Rapinarono gioielleria ai Portali: tre arresti VIDEO

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Nel pomeriggio del 22 giugno,  i Carabinieri della  Stazione  di San Giovanni La Punta hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Catania su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di tre indagati per il delitto di rapina aggravata commesso il giorno 24 febbraio 2017, in danno della gioielleria “Carassale Gioielli”, sita all’interno del parco commerciale “I Portali” di San Giovanni la Punta.

L’attività di indagine, avviata immediatamente dopo l’evento delittuoso verificatosi intorno all’ora di pranzo, è consistita nell’acquisizione delle registrazioni di numerosi apparati di video sorveglianza, presenti sia all’interno del parco commerciale, che lungo il percorso seguito dai rapinatori per darsi alla fuga in seguito alla commissione del reato.
Attraverso un’accurata analisi delle immagini registrate da tali sistemi di videosorveglianza si riusciva ad accertare che i rapinatori, immediatamente dopo essersi dati alla fuga in seguito alla consumazione dell’evento delittuoso, si erano incontrati lungo una delle vie circostanti il parco commerciale, dove li attendeva un’autovettura con a bordo un complice. L’identificazione di tale veicolo e la successiva analisi dei dati risultanti dal sistema di localizzazione satellitare installato sullo stesso, permettevano di identificare i tre soggetti attinti dall’ordinanza cautelare in questione.

Gli arrestati: Michelangelo Grasso, 24enne, ed altri due soggetti di 25 e 26 anni,  sono stati associati alla Casa Circondariale di Catania Piazza Lanza, in attesa di essere sottoposti ad interrogatorio.

 

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Acireale, rapinatore in carcere per il reiterarsi delle evasioni dai domiciliari

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I Carabinieri della Compagnia di Acireale hanno arrestato il 29enne colombiano Londono Jemenz Yerson Stiward, acese d’adozione, in esecuzione di un provvedimento per l’aggravamento della misura cautelare emesso dalla Corte di Appello di Firenze.

Ai domiciliari per rapina aggravata, reato commesso a Firenze il 21 maggio del 2016 ai danni di un pensionato, ha più volte trasgredito gli obblighi imposti dalla misura restrittiva, così come puntualmente accertato dai militari del Nucleo Operativo.

L’informativa recapitata all’A.G. toscana ha prodotto l’emissione del provvedimento che, ieri sera, ne ha consentito la cattura e la traduzione nel carcere di Catania Piazza Lanza.

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Mascali, rapina ad un tabacchi

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Rapina ieri sera, venerdi,  a Mascali, poco prima dell’orario  di chiusura ai danni di una rivendita di tabacchi di via Immacolata.

Tre uomini col volto travisato e con dei guanti in lattice si sono introdotti all’interno del tabacchi e – probabilmente armati –  hanno portato via un bottino di qualche centinaio di euro.

Sull’episodio indagano i carabinieri della compagnia di Giarre che hanno acquisito le immagini della video sorveglianza del negozio.

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Santa Venerina, rapina a Stazione di servizio Esso

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Ha fruttato un bottino di poche centinaia di euro la rapina messa a segno la notte scorsa da una coppia di malviventi  ai danni di una stazione di carburante Esso di via Stabilimenti, all’ingresso dell’abitato di Santa Venerina.

I rapinatori, armati di pistola, indossavano guanti in lattice avevano entrambi il volto coperto da passamontagna. Sicuri e determinati hanno afferrato per il bavero l’addetto alla pompa facendosi consegnare i soldi in cassa. Arraffato il denaro, gli ignoti malviventi, sono poi fuggiti a bordo di una Fiat Uno, rubata poco prima a Zafferana.

L’utilitaria usata dai malviventi è stata individuata pochi minuti dopo l’azione criminale dai carabinieri, non lontano dal luogo della rapina, che hanno poi avviato le indagini. La stazione di servizio Esso, secondo quanto si è appreso, non sarebbe dotata di impianto di video sorveglianza.

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Rapina in gioielleria ad Aci Trezza. Arrestato commando di tre individui, tra cui una donna.

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I Carabinieri della Stazione di Aci Castello unitamente ai colleghi del Nucleo Radiomobile di Acireale hanno arrestato nella flagranza SCATTAMAGLIA Ignazio Luca, 36enne, catanese, SPANO’ Simone,34enne, catanese, ed una 31enne,di Vizzini, per rapina aggravata in concorso, ricettazione e porto di armi clandestine, mentre il 36enne, evaso il 29 maggio scorso dal carcere di Favignana dove era stato ristretto sempre per rapina, risponderà anche del reato di evasione.

Ieri intorno alle 12,30 la donna è entrata, come una normale cliente, in una gioielleria ad Aci Trezzaed una volta dentro ha permesso ai due complici di fare irruzione.

I tre, che per cercare di non essere riconosciuti portavano degli occhiali da sole, sotto la minaccia di una pistola hanno fatto razzia di diversi oggetti preziosi minacciando il titolare che, però, ha reagito scaturendone,così,una violenta colluttazione durante la quale i malviventi lo hanno ripetutamente colpito alla testa col calcio della pistola.

Casualmente, un parente del titolare collegato tramite cellulare alle telecamere interne della gioielleria ha notato la scena delittuosa ed ha fatto subito scattare l’allarme.

I militari immediatamente intervenuti sul posto hanno prima cinturato la zona e poi entrati nelnegozio hanno disarmato e bloccato i rapinatori, i quali hanno cercato di opporsicon forza.

L’arma, risultata una  pistola del tipo a salve modificata, è stata sequestrata. Successivamente gli operanti hanno rinvenuto  sulla strada, nei pressi del negozio, dei ciclomotori pronti per garantire la fuga dei malviventi, un Aprilia Scarabeo, rubato il 28 luglio scorso a Catania, ed una Honda SH 300, di pertinenza dell’evaso, che sono stati sequestrati.

Le ulteriori indagini hanno permesso ai militari di accertare che il comando aveva pianificato l’azione delittuosa, facendo dei sopralluoghi nei giorni precedenti, e fornendosi anche di tre paia di manette, che dovevano servire a bloccare le eventuali vittime, manette rinvenute dentro la gioielleria.

Il titolare a seguito dell’aggressione è stato trasportato e medicato all’ospedale di Acireale dove i sanitari gli hanno riscontrato delle ferite lacero contuse alla testa per il quale è stato trattenuto in stato di ricovero per ulteriori accertamenti.

Gli arrestati, espletate le formalità di rito, sono stati ristretti nel carcere di Piazza Lanza, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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Rapina e atti persecutori ai danni dell’ex convivente: arrestato 37enne di Taormina

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I Carabinieri della Stazione di Taormina hanno tratto in arresto un 37enne taorminese per rapina ed atti persecutori commessi nei confronti dell’ex compagna.

La donna si era presentata presso la Stazione Carabinieri di Taormina ed in evidente stato di agitazione aveva dichiarato che nelle scale del condominio ove abita, l’ex fidanzato, stringendole forte il braccio, le aveva strappato di mano il proprio telefono cellulare.

La donna aggiungeva che l’ex convivente commessa l’azione delittuosa si era dato a repentina fuga a bordo della propria vettura.

Dopo la denuncia da parte della vittima,  le indagini, prontamente avviate dall’Arma di Taormina  consentivano di riscontrare quanto denunciato dalla parte offesa, ed attraverso sommarie informazioni testimoniali ed accertamenti di P.G. si poteva  ricostruire il castello accusatorio a carico dell’ex compagno.

Le attività d’indagine condotte nelle immediatezze dei fatti e coordinate dalla Procura della Repubblica c/o il Tribunale di Messina consentivano di raccogliere, in pochi minuti, un quadro indiziario grave. I militari quindi si mettevano immediatamente alla ricerca dell’uomo che dopo poco veniva rintracciato, tratto in arresto e messo a disposizione della competente Autorità Giudiziaria; la refurtiva recuperata e restituita poi all’avente diritto.

Le denunzie da parte delle vittime di maltrattamenti in famiglia, stalking, violenze di genere e nei confronti di minori sono di fondamentale importanza per gli organi deputati a perseguire tali tipologie di delitti  poiché conducono ad un immediato intervento in loro tutela.

L’immediatezza della risposta della Polizia Giudiziaria si ricollega anche ad una specifica preparazione professionale nell’affrontare tali reati, sollecitata e coordinata dalla Procura della Repubblica di Messina, che ha stabilito precise modalità operative per giungere quanto più rapidamente possibile a tutelare tutte le vittime vulnerabili.

 

 

 

 

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Mascali: un commando assalta in via Immacolata un furgone di valori bollati

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Un commando di almeno tre persone ha assaltato un furgone carico di valori bollati e sigarette mentre era in sosta nella zona di via Immacolata a Mascali. I malviventi volto coperto e armati di pistola hanno agito in pieno giorno, attorno alle 12

Neutralizzato il conducente (gli hanno puntato addosso una pistola), il commando – i cui componenti  indossavano tutti dei guanti in lattice –  si è impossessato di una imprecisata quantità di stecche di sigarette che hanno poi caricato a bordo di un altro mezzo.

Una volta messo a segno il colpo i tre rapinatori sarebbero fuggiti in direzione di Nunziata, forse a bordo di un Fiat Fiorino (non è escluso che si tatti di un mezzo provento di furto) , facendo perdere le proprie tracce.

Per tutta la mattinata sono andate avanti le ricerche dei carabinieri in tutta la zona di Mascali e Giarre. Attivati numerosi posti di controllo.

Le ricerche dei rapinatori hanno dato esito negativo. Le indagini proseguono nel massimo riserbo.

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Mascali, allarme criminalità. Rapine armate (con lupara) anche in pieno giorno

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E’ allarme a Mascali dopo la drammatica rapina di ieri mattina avvenuta in pieno giorno lungo il viale Immacolata (clicca e leggi Mascali: un commando assalta in via Immacolata un furgone di valori bollati). Dell’assalto al furgone carico di valori bollati preso d’assalto ieri mattina si apprendono altri particolari.

L’azione criminale è avvenuta attorno alle 12. I malviventi, tre uomini, tutti incappucciati, impugnavano pistole e un fucile a canne mozze, ottenendo una classica “lupara”.

Con mossa fulminea hanno bloccato il conducente del mezzo (un 37enne di Roccalumera) che si era appena fermato con un furgone Iveco Daily, di proprietà di una ditta di trasporto tabacchi di Roccalumera.

Il mezzo era in sosta davanti ad una rivendita di tabacchi, quando si sono materializzati i rapinatori che, sotto la minaccia delle armi sono poi riusciti ad impossessarsi di 13 stecche di sigarette (danno ancora in fase di quantificazione – non coperto da assicurazione).

Compiuta la rapina, i tre malviventi, come anticipato ieri, sarebbero fuggiti a bordo di un furgone Fiat Fiorino, in direzione della zona collinare di Mascali, facendo perdere le proprie tracce. I carabinieri hanno intanto visionato le immagini di alcuni impianti di video sorveglianza privati nell’intento di ricostruire la dinamica e giungere all’identità dei tre malviventi.

 

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Acireale, assalto a stazione di servizio: fermati quattro rapinatori catanesi

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Era rimasto ferito alla testa durante un conflitto a fuoco con la polizia, il 28 gennaio del 2015, quando aveva 14 anni, durante l’assalto a un’area di servizio a Catania, adesso è stato arrestato per un’altra rapina a una stazione carburanti. Protagonista un minorenne che è stato bloccato con tre complici  dopo avere rubato dei gelati da un bancone frigo di un bar-tabacchi annesso a un’area di servizio di Acireale.

I quattro, armati con una piccozza, avevano minacciato il cassiere di colpirlo se non gli avesse consegnato le sigarette. La presenza di numerosi clienti ha fatto fallire la rapina, e i banditi sono andati via rubando dei gelati confezionati dal bancone frigo. Fuggiti su un’auto sono stati bloccati e arrestati dalla agenti delle Volanti della Questura di Catania. Giuseppe Litrico, 24 anni, Andrea Condorelli, 37, e Serafino Vaccalluzzo, 26, (nelle foto a destra) sono stati condotti nella casa circondariale di piazza Lanza. Il minorenne è stato trasferito in un centro di prima accoglienza di via Franchetti. 

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Santa Venerina fallito assalto alle Poste in via Martoglio VIDEO TESTIMONE OCULARE

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VIDEO: IL TESTIMONE OCULARE

La banda del bancomat ha fallito un nuovo assalto la notte scorsa, poco dopo le 3. Questa volta nel mirino l’ufficio postale di Santa Venerina. I malviventi, almeno tre persone, con il volto coperto da passamontagna, hanno tentato di asportare il dispositivo postamat a quanto pare utilizzando – e non è la prima volta – il gas acetilene per far esplodere il dispensatore di denaro, senza però riuscirvi poichè il dispositivo ha resistito nonostante l’onda d’urto provocata dall’esplosione che è stata avvertita dai residenti di via Martoglio in cui ha sede l’ufficio postale centrale.

In seguito alla violenta deflagrazione si è verificato il cedimento del contro soffitto e dell’intelaiatura che lo sorreggeva. Dalla copertura si sono staccate anche porzioni di intonaco, mente è andato distrutto il sistema di illuminazione. I malviventi inizialmente – come riferiscono alcuni testimoni- hanno colpito la vetrata usando una mazza ferrata (nella foto sopra), allontanandosi a piedi;  poi a distanza hanno fatto esplodere il dispositivo. Pochi istanti dopo l’esplosione i tre uomini, tutti incappucciati, sono tornati e hanno verificato che il postamat ha resistito alla deflagrazione rimanendo integro: a quel punto sono fuggiti in direzione di Zafferana.

In corso le indagini dei Cc che hanno acquisito le immagini del sistema di video sorveglianza.

 

VIDEO: LA CRONACA DEL FALLITO ASSALTO

foto gallery

 

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Giarre, sventata rapina ai danni di cinesi. Inseguimento con sparatoria. Arrestati i malviventi VIDEO

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VIDEO: LA SANGUINOSA SPARATORIA

Questa sera intorno alle 20,30 spettacolare inseguimento a piedi da parte degli agenti della squadra mobile di Catania a Giarre nella zona  compresa tra la via Teatro, via Don Tommaso Leonardi e via Alfieri.

Secondo quanto trapelato i malviventi, incappucciati, avevano tentato di rapinare una coppia di cinesi commercianti titolari di una grossa attività di vendita, probabilmente l’obiettivo del commando era  l’incasso della giornata. I due cinesi residenti in un complesso di via don Tommaso Leonardi erano davanti al portone di ingresso del palazzo quando sono stati picchiati e feriti – alla scena avrebbero assistito anche bambini in tenera età – dai rapinatori che sono stati interrotti nell’azione criminale dagli agenti della Polizia.

Da qui l’inseguimento a piedi e la sparatoria (sono stati esplosi almeno 5 colpi di pistola, un proiettile ha fracassato il lunotto di un suv in sosta) con la banda bloccata all’angolo fra via don Tommaso Leonardi e via Alfieri, forse giunta a Giarre  a bordo di di tre auto. Non è escluso che altri componenti del commando, siano riusciti a fuggire.

 

 

 

 

 

I cinque, tra cui un nordafricano, sono stati sottoposti in stato di fermo e uno di loro, attinto alla caviglia da un colpo d’arma da fuoco, è stato soccorso dal personale del 118 di una ambulanza e condotto al Cannizzaro.

Condotti in ospedale per accertamenti anche la coppia di cinesi vittima della rapina che avrebbero riportato contusioni al volto. Fino a notte fonda sono stati compiuti i rilevi della polizia scientifica, presente anche il capo della Squadra Mobile, Antonio Salvago.

Repertati i bossoli esplosi durante il concitato inseguimento a piedi nel quartiere alle spalle degli alloggi popolari di via Carducci. Intanto questa mattina alle 11.15 è stata fissata in Questura a Catania una conferenza stampa nel corso della quale verranno forniti i dettagli del blitz di ieri sera.

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Giarre, arrestato commando di rapinatori catanesi FOTO COMMANDO

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È stata illustrata questa mattina in conferenza stampa l’operazione di Polizia che ha sventato una rapina a Giarre tentata da un commando di 10 persone ai danni di alcuni commercianti cinesi nella tarda serata di ieri (clicca e leggi Giarre, sventata rapina ai danni di cinesi. Inseguimento con sparatoria. Arrestati i malviventi VIDEO).

Gli arrestati sono:

1. BONACCORSI Salvatore (cl.1989), pregiudicato;
2. CALVAGNA Salvatore (cl.1983), pregiudicato;
3. GIUFFRIDA Salvatore (cl.1986), pregiudicato;
4. TROVATO Giovanni (cl. 1989), pregiudicato;
5. DIOP SERIGNE Moustapha (Senegal cl.1968),

I cinque  fermati sono ritenuti responsabili, in concorso tra loro e con altri soggetti in corso di identificazione, del reato di rapina aggravata.​ Nell’ambito di attività finalizzata a prevenire il fenomeno delle rapine, personale della Squadra Mobile – Sezione Reati contro il Patrimonio “Squadra Antirapine”, predisponeva un servizio atteso che un gruppo di soggetti catanesi aveva progettato di commettere nella serata di domenica scorsa, una rapina ai danni di cittadini cinesi domiciliati nel comune di Giarre.

Alla luce di quanto sopra, dopo avere svolto preliminari accertamenti sulle attività commerciali gestite da cittadini cinesi, veniva approntato un servizio nel citato comune del litorale jonico.

In particolare, gli uomini della Sezione “Antirapine” intervenivano in via Don Tommaso Leonardi laddove, un gruppo di 10 individui, travisati da passamontagna, alcuni dei quali armati di pistola, stava aggredendo selvaggiamente tre cittadini cinesi, scesi da un’autovettura Volkswagen Golf con un trolley.   ​

Nella circostanza, un agente della mobile, al fine di interrompere l’azione delittuosa, esplodeva con l’arma d’ordinanza un colpo in aria, costringendo alla fuga i malviventi, alcuni dei quali dileguatisi a bordo di autovetture ed altri appiedati.

Durante l’inseguimento di questi ultimi, il medesimo agente di polizia esplodeva altri due colpi con l’arma di ordinanza, uno dei quali, partito accidentalmente verso il terreno in conseguenza di un improvviso sbilanciamento dovuto ad una buca nell’asfalto, attingeva accidentalmente di rimbalzo, Salvatore Giuffrida, alla caviglia destra.

Il predetto veniva trasportato, tramite ambulanza, presso l’ospedale Cannizzaro di Catania, laddove i sanitari, dopo avergli riscontrato una ferita da arma da fuoco alla caviglia destra, lo dimettevano con una prognosi di gg. 20.

Sul posto interveniva personale del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica per i rilievi di rito. ​Le vittime della rapina venivano accompagnate presso altro nosocomio catanese:  riscontrati traumi vari da percosse giudicati guaribili con prognosi fino a gg.10.

​In sede di denuncia, le vittime dichiaravano che durante l’azione criminosa era stato loro rapinato un trolley contenente la somma di circa sessanta (60) mila euro in contanti, destinata al pagamento di merci.

Espletate le formalità di rito, gli arrestati sono stati associati presso la Casa circondariale di Catania “piazza Lanza” a disposizione dell’A.G.  Salvatore Bonaccorsi, per la cronaca, è il nipote del noto Ignazio Bonaccorsi, attuale capo bastone dell’omonima famiglia intesa “Carateddi”.

Sono in corso indagini coordinate dalla Procura Distrettuale della Repubblica finalizzate alla identificazione degli altri componenti del commando che sono riusciti a fuggire.

 

                                     GLI ARRESTATI FOTO

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Calatabiano, indagini serrate sull’assalto di ieri alla Posta di Pasteria

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Proseguono a ritmo serrato le indagini sulla rapina messa a segno ieri da un commando di rapinatori entrato in azione nel piccolo ufficio postale di Pasteria di via Battaglia. I malviventi hanno speronato  usando un furgone una delle vetrate nel tentativo di creare un varco. La vetrata, però, avrebbe resistito al violento urto e i malviventi, approfittando del momento di caos si sono introdotti all’interno dell’ufficio postale e, armi in pugno hanno arraffato il denaro presente, pochissimo in realtà in quel momento presente nelle casse degli operatori agli sportelli: poco più di 200 euro,

Scattato l’allarme sono intervenuti i carabinieri della Stazione di Calatabiano. Individuati e recuperati non lontano dall’ufficio postale il furgone ed una seconda vettura, una  Fiat 500, entrambi provento di furto, utilizzati dai rapinatori. Le indagini proseguono senza soste.

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Catturato rapinatore seriale mentre perpetra l’ennesimo assalto a mano armata

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I Carabinieri della Tenenza di Mascalucia hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto il 39enne catanese Daniele Maggiore, poiché ritenuto responsabile di rapina aggravata, furto aggravato e ricettazione.

Era diventato il terrore degli automobilisti in transito, in special modo donne, che fermandosi ai semafori o agli incroci si vedevano puntare la pistola in faccia per poi essere depredati dei contanti e degli oggetti di valore indossati.

Le zone predilette dal criminale catanese erano quelle di Contrada Ombra a Pedara, il centro di Mascalucia e quello di Tremestieri Etneo.

Attraverso una accurata ricostruzione per ogni singolo fatto reato, visionando le immagini di alcune telecamere attive nelle zone interessate dagli assalti, gli investigatori si sono accorti che l’uomo a compiere le rapine era sempre lo stesso.

Una serie di approfondimenti info-investigativi ne hanno consentito l’identificazione seguita negli ultimi giorni da una serie di prolungati servizi di osservazione e pedinamento che sabato scorso  hanno reso possibile l’arresto.

L’uomo a bordo di un Scooter Honda SH,  rubato a Catania lo scorso maggio, dotato di targa anch’essa risultata asportata ad Aci Catena lo scorso agosto, con il volto travisato da un casco da moto aveva da alcuni secondi affiancato una utilitaria ferma al semaforo di Via Etnea a Tremestieri per rapinarne la donna al volante, quando i militari con perfetto tempismo sono intervenuti bloccandolo ed ammanettandolo.

Perquisito sul posto è stato  trovato in possesso di una pistola marca Bruni modello 92,  poi risultata giocattolo e priva del tappo rosso.

L’arma è stata sequestrata mentre lo scooter è stato restituito al legittimo proprietario. Il fermato è ritenuto dagli inquirenti l’autore di almeno quattro rapine e di alcuni furti commessi nei comuni già precedentemente citati.

Rinchiuso nel carcere di Catania Piazza Lanza è stato già sottoposto all’interrogatorio di garanzia da parte del G.I.P. del Tribunale di Catania che ha convalidato il fermo confermando la custodia cautelare in carcere.

 

 

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Serrati controlli dei carabinieri nel Giarrese: 1 arresto per rapina e lesioni e 3 denunce

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Si susseguono i controlli straordinari dei carabinieri nel territorio giarrese. Al termine di un servizio coordinato, sono state denunciate a vario titolo tre persone, mentre per una quarta, un 27enne originario di Piedimonte Etneo, sono scattate le manette.

Nel dettaglio i militari dell’Arma hanno denunciato una donna di Giarre per furto aggravato (aveva allacciato illegalmente il contatore alla rete pubblica, operando delle manomissioni), mentre un 51enne è stato denunciato per il furto compiuto in una abitazione di Fiumefreddo, un 17enne di origine marocchina ma residente a Giarre è stato infine deferito per falsa identità: ai militari dell’Ama che lo avevano sottoposto a controllo ha fornito false generalità.

A Fiumefreddo, invece, come detto, le manette sono scattate ai polsi di un 27enne originario di Piedimonte Etneo con l’accusa di rapina e lesioni nei confronti dell’ex convivente, una 23enne di Fiumefreddo.

L’uomo, nonostante il divieto di avvicinamento disposto dal giudice, l’avrebbe raggiunta nei pressi dell’abitazione schiaffeggiandola ripetutamente, rubandogli il cellulare che ha poi danneggiato, procurandogli delle ecchimosi al volto. E’ stato arrestato in flagranza di reato e condotto nel carcere di piazza Lanza a Catania.

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Giarre, rapina a commerciante cinese con sparatoria: arrestati gli altri 5 componenti del commando VIDEO

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Su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, personale della Polizia di Stato ha eseguito il decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti di Ivan Bertino, nato a Catania (cl. 1985), Giuseppe Di Silvestro, nato a Catania (cl.1980), Paolo Di Silvestro, nato a Catania (cl. 1994), Cristian Gallo, nato a Catania (cl. 1986), Gabriele Vassallo, nato a Catania (cl. 1986), tutti gravemente indiziati dei reati di rapina aggravata, detenzione e porto illegale di armi da fuoco e ricettazione, commessi in concorso tra loro e con altri soggetti già tratti in arresto in flagranza di reato dalla Squadra Mobile in data 17 settembre 2017.

In quell’occasione, infatti, nell’ambito di un mirato servizio effettuato a Giarre, personale della Squadra Mobile interveniva in via Don Tommaso Leonardi nel frangente in cui, 10 individui, travisati da passamontagna, alcuni dei quali armati di pistola, stavano aggredendo tre cittadini cinesi che stavano entrando in auto con un bagaglio al seguito (clicca e leggi Giarre, sventata rapina ai danni di cinesi. Inseguimento con sparatoria. Arrestati i malviventi VIDEO).

Durante le concitate fasi della rapina – nel corso delle quali i malviventi fisicamente “placcavano” il cittadino cinese che custodiva il trolley – gli operatori di polizia, al fine di evitare più gravi conseguenze per la vittima, intervenivano immediatamente, riuscendo a trarre in arresto, dopo un rocambolesco inseguimento Salvatore Bonaccorsi, nato a Catania (cl.1989),  Salvatore Calvagna, nato a Catania (cl. 1983), Salvatore Giuffrida, nato a Catania (cl. 1986), Giovanni Trovato, nato a Catania (cl.1989) ed il cittadino senegalese, regolarmente soggiornante, Diop Serigene Moustapha (cl.1968).

Particolare il ruolo rivestito dal senegalese. L’uomo, infatti, pur non partecipando all’aggressione delle vittime, in occasione della rapina era stato notato più volte transitare, a bordo di un’autovettura poi risultata provento di furto, nei pressi del luogo del delitto (fatto, questo, che aveva insospettito gli investigatori che opportunamente lo bloccavano subito dopo la commissione del reato).

L’analisi dei contatti, rilevati sugli apparecchi telefonici sequestrati, permetteva di accertare numerose chiamate incrociate tra il Diop Serigene e Calvagna Salvatore che dimostravano il coinvolgimento del cittadino senegalese nei fatti.

Gli altri cinque complici, impossessatisi del bagaglio, riuscivano a fuggire a bordo di una delle autovetture con cui avevano raggiunto Giarre.  In sede di denuncia le vittime dichiaravano che, all’interno della valigia era custodita la somma di euro 60.000 circa, cifra che sarebbe dovuta servire ad effettuare un pagamento di merce già ricevuta.

Le investigazioni, coordinate dalla locale Procura Distrettuale della Repubblica, hanno consentito non solo di individuare i fuggitivi negli odierni fermati ma anche di raccogliere plurimi elementi di reità a loro carico proprio in ordine alla loro fattiva partecipazione alla rapina. Vano è stato il tentativo degli indagati di nascondersi, cambiando le loro abitudini di vita ed, in un caso, anche domicilio.

Nel corso delle indagini venivano sequestrati quattro veicoli, strumentali alla commissione del delitto, risultati provento di furto, sui quali erano state apposte targhe di provenienza furtiva.

Espletate le formalità di rito, i fermati sono stati associati nel carcere di piazza Lanza a Catania, a disposizione dell’A.G..

Durante l’esecuzione del fermo, infine, venivano effettuate una serie di perquisizioni, all’esito delle quali veniva rinvenuta, all’interno dell’abitazione in uso ad uno degli indagati (nella specie, Gallo Cristian) mezzo chilo circa di sostanza stupefacente del tipo cocaina.

A seguito degli interrogatori di garanzia, il G.I.P. del Tribunale di Catania confermava il provvedimento ed emanava le relative ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di tutti gli indagati.

LE FOTO DEGLI ARRESTATI

Gallo

Vassallo

Di Silvestro

Di Silvestro

Bertino

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Biancavilla, un arresto per rapina

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I Carabinieri della Stazione di Biancavilla hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare in carcere emessa dalla Procura di Catania nei confronti di Gaetano Mirabella, 62enne di Gravina di Catania.

Il Gip tenuto conto delle risultanze investigative prodotte dai Carabinieri, a seguito di un’articolata attività investigativa, ha riconosciuto l’uomo colpevole di una rapina.

In particolare i militari accertavano che il reo il 5 settembre scorso in Piazza Collegiata a Biancavilla aveva rubato il portafoglio di un 85enne, contenente 500 euro e documenti personali, sfilandoglielo dalla tasca dei pantaloni.

La vittima reagiva al furto e il malvivente, fuggendo, lo scaraventava a terra. L’anziano nella circostanza fu trasportato all’ospedale di Biancavilla dove fu medicato per delle lesioni alle spalle ed ai polsi.

Il provvedimento è stato notificato all’uomo nel carcere di Piazza Lanza, dove lo stesso è ristretto.

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Catania, un arresto per rapina aggravata in concorso

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La Squadra Mobile di Catania ha arrestato il pregiudicato catanese Sebastiano Giovanni Russo in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa in data 11 ottobre dal G.I.P. del Tribunale di Catania, in quanto responsabile del reato di rapina aggravata in concorso con altra persona da identificare.

I FATTI Il 30 agosto scorso, una donna catanese percorreva il viale Mario Rapisardi, a piedi, per recarsi a lavoro. Improvvisamente, veniva sorpresa alle spalle da un uomo che, con mossa repentina, le strappava con violenza la borsa tenuta a spalla. La vittima, d’istinto, provava ad opporsi alla forza esercitata dal malvivente il quale, continuando nella propria azione violenta, le cagiona la caduta per terra, con conseguenti lesioni. Impossessatosi del bene, l’uomo raggiungeva il complice che lo attendeva a bordo di un’autovettura di colore grigio.

Personale della Squadra Mobile – Sezione “Contrasto al Crimine Diffuso”, intervenuto sul posto, acquisiva le immagini delle telecamere di sicurezza di diverse attività commerciali, situate nei pressi del luogo ove era avvenuta la rapina e le sottoponeva ad una scrupolosa analisi.

Dal mosaico dei filmati recuperati dagli operatori era possibile individuare, non solo l’autore materiale della rapina, ma anche la composizione alfanumerica della targa del veicolo utilizzato dai malviventi per garantirsi la fuga.

Nel prosieguo delle indagini, gli uomini della Squadra Mobile intercettavano la predetta autovettura con a bordo un uomo, identificato in Russo Giovanni Sebastiano, che veniva riconosciuto dagli operatori come l’autore del reato. Il malvivente, infatti, oltre ad avere delle caratteristiche antropometriche del tutto compatibili con quelle del rapinatore inquadrato dai sistemi di videosorveglianza, indossava, al momento del controllo, la medesima maglietta usata per compiere la rapina.

Sulla scorta degli elementi acquisiti dagli investigatori, la Procura della Repubblica richiedeva la misura cautelare nei confronti di Russo che veniva emessa dal G.I.P. di Catania.

Dopo le formalità di rito, il predetto è stato associato presso la casa circondariale di Catania “Piazza Lanza”.

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